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Dove comincia il lontano

Dove comincia il lontano,

2011

a cura di Silvia Litardi

un'opera per Space Metropoliz, MAAM museo dell’altro e dell’altrove

inserita nel Circuito 2011 Festival della FotoGrafia ‐ Festival Internazionale di Roma. 

 

L'opera è stata ideata e realizzata nell'ambito del progetto artistico e filmico "Space Metropoliz" di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis ed è prodotto in collaborazione con [DIPSU] Facoltà di Architettura - Università di Roma Tre,  Provincia di Roma - Roma Provincia Creativa.

 

Dove comincia il lontano nasce dall’ incontro dell’artista con la comunità multietnica del Metropoliz, l'ex-salumificio Fiorucci alle porte di Roma. Il Metropoliz è uno spazio occupato da diverse famiglie, eritree, peruviane, rom, italiane, un’ utopia concreta, un luogo reale e sognato da dove ripartire per immaginare una nuova idea di comunità.

Il  lavoro è un’installazione  dedicata dall’artista alle donne conosciute al Metropoliz e ai loro figli , alla forza e alla bellezza che comunicano il loro sostenersi a vicenda, la loro dignità, loro vitalità…

L’opera rappresenta una famiglia umana eterogenea e aperta, unita intorno al rito di fare il pane, simbolo quanto mai essenziale, che unisce tutti.

Si compone di 21 setacci per farina di diverse dimensioni che ritraggono i volti delle donne e dei bambini della comunità attraverso l’uso di polveri e pigmenti naturali. L’installazione segue il rito reale di fare il pane: la curatrice l’artista e le donne del Meropoliz condividendo saperi e tradizioni fanno il pane insieme e lo cuociono in un forno improvvisato per poi offrirlo il giorno del vernissage  al pubblico della mostra.

 

La panificazione anticamente veniva scandita dal ritmo delle fasi lunari, il lievito madre si produceva solo il giorno della luna piena e serviva per i successivi 28 giorni.

L’opera vuole rendere questa idea di circolarità, ritmo, apertura. Alcuni dei setacci lasciano passare la luce attraverso i volti che così si sovrappongono lasciando intravedere altri volti che evocano una sorta di albero genealogico mobile e avvolgente che include anche chi guarda e viene a sua volta guardato.


 

space metropoliz

è un film documentario e un progetto d'arte pubblica ideato da Fabrizio Boni e Giorgio de Finis. Gli autori hanno pensato ad un vero e proprio “cantiere cinematografico” per dare voce a una comunità multietnica di centocinquanta persone (italiani, sud americani, nord africani e rom rumeni) che dal 2009 vive l’ex-salumificio Fiorucci sulla via Prenestina, oggi ribattezzata Metropoliz.

La trama, che si ispira a Voyage dans la Lune di Méliès e a Miracolo a Milano di De Sica, si sviluppa intorno alla costruzione del grande missile–scenografia grazie al quale sarà possibile partire per la Luna: il più vasto spazio pubblico presente nel sistema gravitazionale terrestre e unico luogo dove immaginare insieme nuove modalità dell’abitare e del vivere comunitario.

Il back stage coincide così con il film stesso e la costruzione del razzo non è altro che il cavallo di Troia per entrare e conoscere a fondo le storie di migranti che hanno deciso di lottare insieme per il diritto all’abitazione e per una città diversa, solidale, multiculturale e autogestita, passando per il racconto di sogni troppo spesso soffocati dalle necessità del vivere e dall’urgenza dei bisogni quotidiani.

Per alimentare la condivisione del processo creativo, alla base del progetto, e in stretta collaborazione con Progetto Pidgin City [DIPSU] Facoltà di Architettura - Università di Roma Tre.

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