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Pachamama Concrete

Guendalina-Salini-_Pachamama-Concrete_-AlbumArte-2022-photo-by-Alessandra-Trucillo-courtes

PACHAMAMA CONCRETE

a cura di Benedetta Carpi De Resmini

2022


Albumarte, Roma- Progetto realizzato in collaborazione con Latitudo Art Project

Il titolo Pachamama Concrete, è un gioco di parole, metafora di un luogo. La parola Pachamama, che nella cultura arcaica Inca significa Terra Madre, intende sottolineare il legame con il principio originale della creazione, generosa Dea della fertilità e dell’agricoltura, madre nutriente che dà la vita. L’antica dea, Cerere, cara agli antichi romani, simbolo della fertilità e della rigenerazione è l’elemento cardine di questo progetto, che ha visto la sua origine al Corviale, quartiere periferico della città di Roma, non molto lontano dal tempio a lei dedicato dai frati Arvali. Concrete vuole invece alludere al complesso residenziale lungo quasi un chilometro, costruito sul finire degli anni Settanta dall’architetto Mario Fiorentino, diventato negli anni simbolo del fallimento delle politiche abitative. Concrete è quindi il cemento con il quale è stato costruito l’edificio, ma allude anche alla concretezza e alla resilienza delle donne che lo abitano. Il progetto è nato durante una residenza realizzata dall’artista, nell’ambito della piattaforma europea Magic Carpets , una piattaforma cofinanziata da Creative Europe che unisce quindici partner europei, il cui capofila è Kaunas Biennial e ideata da Benedetta Carpi De Resmini, che nel 2021 ha avviato una lunga ricerca nella periferia ovest della città.

Guendalina si è posta all’ascolto di questi luoghi cercando di andare oltre quell’immagine stereotipata della moderna periferia, ma ritornando ad una concezione circolare e mutuale del tempo e dello spazio. L’artista attraverso le opere esposte vuole far emergere la vita del cosiddetto Serpentone. La mostra è costruita attorno alle voci di alcuni degli abitanti che hanno composto la traccia della passeggiata sonora e che ripercorre fisicamente diversi punti dell’edificio.

L’audio ascoltabile nelle sale e facilmente scaricabile attraverso un QRcode, diventa il fil rouge che corre sotto traccia lungo il percorso espositivo, senza mai interferire con lo stesso, ma che lega ogni singola opera, svelandone il senso profondo e ricostruendo quel legame naturale con il luogo. Guendalina attraverso installazioni sonore, video e disegni, porta a interrogarci sulla nostra realtà politica, culturale e morale, esplorandone i limiti. 

Tutte le opere in mostra evidenziano un duplice aspetto contrastante che rimanda sia alla fragilità che alla forza di un luogo come Corviale. Agile e sorprendente, infestante e mescolante, indomito e nomade, primitivo e selvatico sono alcuni degli aggettivi che l’artista associa ai grandi disegni realizzati a penna durante la residenza. Inoltre, sarà presentato un video evocativo dell’immanenza e della trascendenza del luogo, con musiche originali di Federico Pascucci e esecuzione di Giulia Anita Bari, Carla González, Ambra Chiara Michelangeli, Federico Pascucci, Marco Zenini.Tutte le opere che l’artista ha realizzato, alcune in occasione di questa mostra, partono proprio dal principio di circolarità e di condivisione associato alla figura della Pachamama, trasformando il discusso Serpentone in quel serpente sacro spesso associato alla Dea in quanto capace di cambiare pelle e di rigenerarsi ciclicamente.

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